Tradizione e modernità non è una frase fatta in Tenuta Roveglia. Quella che a fine Ottocento fu l'impresa pionieristica di Federico Zweifel, imprenditore svizzero, è oggi una delle aziende più attente e qualitative della piccola denominazione del Lugana. Un areale che, forti le correnti del Garda, il clima quasi mediterraneo e i suoli splendidi, esprime finalmente uno dei vini bianchi più monumentali e longevi d'Italia.
Nel cuore del Lugana più classico, sponda lombarda della denominazione, suoli calcareo-argillosi, si staglia lo stile Roveglia: un Lugana, cioè, territoriale, quindi verticale e sapido, ma anche solido e strutturato, con cenni di morbidezza e solarità. Su questi suoli insistono i vigneti aziendali, quasi tutti intorno alla proprietà, condotti a regime biologico.
In cantina, moderne tecniche di vinificazione regalano prodotti puliti e corretti. Spiccano ovviamente i Lugana, dal Limne, fresco e scattante, di precisa e netta sapidità, sino al Filo di Arianna, da uve vendemmiate tardivamente, avvolgente e minerale con il tipico finale ammandorlato, che riposa oltre un anno in botte grande.
Ma il vero e proprio benchmark è il Vigne di Catullo, dedicato al poeta latino che è tuttora il mattatore degli amanti del classico a Sirmione. Un Lugana di grande carattere, di colore giallo intenso con riflessi dorati, robusto e al tempo stesso vellutato. Le uve vengono scelte con cura dai vigneti con più di 55 anni di età e il vino viene affinato per un anno in solo acciaio, il che gli attribuisce la prestigiosa menzione di Riserva.
Presenta un bouquet particolarmente ricco, in cui le note più fredde e minerali si armonizzano con quelle della frutta matura: al pompelmo risponde la pietra focaia, al miele di tiglio la nota vegetale. Sapido, elegante e persistente, il suo complesso aroma retrolfattivo, con sentori di nocciola ed un elegante retrogusto di mandorla, ne suggerisce l’abbinamento oltre che con il pesce, con i piatti di pasta, la carne alla griglia, i risotti ed i formaggi.