0,618? Non tutti conoscono questo numero definito da millenni ‘sezione aurea’, e chiave rappresentativa della successione numerica Fibonacci. Utilizzato in era medioevale per progettare cattedrali e castelli, scomponendo armonicamente i segmenti lineari. Numero nascosto nel patrimonio architettonico donato al mondo dal genio di Federico II di Svevia, sovrano poliglotta famoso per la felice soluzione in via diplomatica delle tensioni del tempo. 0,618 quale espressione di armonia cui tendono queste poche centinaia di bottiglie invecchiate per circa 8 anni sotto il livello del suolo, in barriques per 18 mesi e poi in vetro. Tempo necessario affinché i tannini nobili dell’uva di Troia, o Nero di Troia, esprimano con eleganza l’irruenza climatico-gustativa del territorio d’origine, domata solo dal trascorrere del tempo. 8 anni, un piccolo omaggio dedicato all’ottagono più famoso del mondo alla cui ombra produciamo ‘sezioni auree’ in chiave enologica.