La Clave

La creatività e la sapienza di Raúl Pérez paiono non avere fine. Vino dopo vino, l'enologo e viticoltore di El Bierzo ci svela il potenziale dei buoni suoli del vigneto spagnolo. Le uve per l'elaborazione di La Clave vengono dai terreni argilloso calcarei di Valtuille, terra di grande carattere che nelle migliori mani sa come sedurre con uve e vini che si convertono in breve tempo in veri punti di riferimento.

Al suo interno le uve di Mencía fanno la parte del leone (90%) e vengono vendemmiate a mano. Dopodiché, vengono parzialmente separate dai raspi e fermentate con lieviti autoctoni in serbatoi di acciaio inossidabile e tini di rovere da 5000 litri. La macerazione con follature periodiche impiega un mese per poter estrarre tutte le virtù dalla croccante buccia degli acini.

Dopo 12 mesi di affinamento in botti di rovere francese di secondo passaggio, il vino sfoggia un bel color porpora, media trasparenza e naso esuberante, così poco comune per un vino di questo segmento di mercato. Diffonde molteplici aromi, dall'alloro e dai ricordi di cenere, alle fredde note minerali, alle violette e ai frutti rossi freschi. Dopo averlo decantato fa capolino un delicato filo di fumo e il ricordo della sabbia. Quel vino, così timido all'inizio, presto diviene austero e profondo per merito dei suoi ruvidi tannini e della sua sottile acidità. Nonostante il modesto contributo di Syrah e Tempranillo, La Clave è un chiaro esempio di Mencía, affumicata, fresca e complessa, con un bel fondo minerale e una frutta che non si lascia intimidire dall'invecchiamento. Nel finale si apprezza un fondo di malto e torba, che ricorda la birra scura e delicate e lontane note di legno.