Edi Kante è uno dei vignaioli-simbolo della Venezia Giulia, il primo, probabilmente, ad aver intuito le potenzialità dei magri e difficili suoli triestini per produrre grandi vini nel Carso. Personaggio carismatico e fuori dagli schemi, artista-artigiano della vite, Kante dà ai suoi vini uno stile chiaro e unico, sia agli internazionali, sia, e si potrebbe dire soprattutto, agli autoctoni. Regno della tutela ambientale e della biodiversità, i vigneti di Kante si distribuiscono in circa cinquanta parcelle sparse, che danno rese bassissime anche per via dei terreni molto poco generosi. Poco frutto e altissima qualità, insomma, complice anche il minimo impatto ambientale di una viticoltura particolarmente “selvatica”.
Lo stile di Edi Kante si basa su due presupposti: vinificazione separata delle parcelle, con un primo affinamento a sua volta condotto separatamente in acciaio o legno, e assenza di macerazione sulle bucce per le uve bianche. Un’impostazione quasi insolita in un comprensorio estremamente orientato alla macerazione e ai vini orange, che non fa che restituire autenticità ed espressività ai vitigni e al terroir.
Nella sua suggestiva cantina, scavata nel suolo carsico e distribuita su più piani, Edi Kante dà vita, tra i vari eccelsi vini del suo catalogo, a una sensazionale Vitovska. In un vigneto di circa vent’anni su suoli di terra rossa e roccia calcarea, questo vitigno, di probabile origine slovena ma largamente diffuso nel Carso, dà il meglio di sé. Dopo la fermentazione, che avviene in legno, sosta un anno in barrique e poi si stabilizza, ma senza alcuna filtrazione, in acciaio.
Uva per sua natura di buona struttura, nell’interpretazione di Edi Kante la Vitovska assume un colore paglierino vivido e acceso, con note olfattive che spaziano dalla nespola alla mela, dal gelsomino, fino alla susina, al gelso e al miele millefiori. Sbuffi mentolati, balsamici, pepati e, soprattutto, minerali, concludono un armonico e splendido contrappunto. Il sorso non delude le attese, confermandosi strutturato ma equilibrato, di grande complessità, con echi di erbe officinali e di spezie che si rispondono sopra una trama iodata e salina di spessore. La persistenza è, naturalmente, infinita.