Il vermouth di Torino è un patrimonio collettivo dei piemontesi, il cui primo grande promotore fu la corte reale dei Savoia, a partire dalla fine del XVIII secolo sviluppò una fiorente industria che fece del Piemonte il regno del Vermouth.
Lo Storico Vermouth di Torino è prodotto secondo la ricetta originale di Giulio Cocchi. Questo vermouth rientra nella categoria degli sweet vermouth, o vermouth italiano, dolce e di color ambrato, presenti nei manuali di fine Ottocento.
Lo Storico Vermouth di Torino Cocchi è stato protagonista della rinascita internazionale dei vermouth di alta gamma e del rinnovato interesse dei grandi barman per la denominazione Vermouth di Torino al punto che negli Stati Uniti è familiarmente denominato “Cocchi Torino”.
È diventato in breve tempo uno dei Vermouth di alta gamma più scelti dai migliori bar al mondo.
La ricetta originale di Giulio Cocchi prevede l’uso di erbe come la china e il rabarbaro che tingono leggermente di bruno il bel vino chiaro. Per accentuare la tonalità ambrata si aggiunge lo zucchero imbiondito preparato sul fuoco come per il crème caramel che, con il colore, dona anche una nota speciale al gusto: croccante e zucchero filato in grado di arrotondare tutti i gusti amari senza far uso di vaniglia.
Un vermouth che emoziona, ricco di sensazioni: tra le erbe e spezie aromatizzanti sono protagonisti l’artemisia e gli agrumi che con la china donano equilibrati toni amaricati e agrumati, che caratterizzano lo stile di Cocchi.
Il gusto è dunque ricco, con vibranti note di cacao e arancio amaro. Dall’infusione di alcuni legni nobili e balsamici arrivano in finale sentori lievemente canforati e note di rosmarino.
Tra gli ingredienti minori vi sono erbe e legni dai profumi unici come il sandalo, il muschio, la mirra, la noce moscata.
Berlo con ghiaccio e scorzetta di limone, ma indispensabile come base per la creazione dei più classici cocktail, dal Negroni al Manhattan.
Consumo e conservazione
Servire tra 14 ºC e 16 ºC
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L'azienda
Cocchi
Giulio Cocchi, giovane e creativo pasticciere di Firenze, a fine Ottocento si trasferì ad Asti, una cittadina italiana del Nord ovest non distante da Torino. Stando alla leggenda, Giulio Cocchi si innamorò della figlia del proprietario di uno dei bar situati sulla piazza principale della città, piazza Alfieri. Sembra che il suo amore fosse ricambiato, visto che ancora oggi quel bar è conosciuto come “Il Cocchi”, un punto di riferimento per la...