Tintilia
In una regione piccola e aspra come il Molise, il vitigno autoctono non poteva che essere raro e rustico. Un tempo considerata parente del bovale, oggi la tintilia è ritenuta di origine spagnola (il suo nome allude alla ricchezza di colore), anche se in regione è giustamente celebrata come l'uva del territorio, da tutelare. Poco vigorosa e di basse rese, ha rischiato di venir soppiantata dal montepulciano e altri vitigni, ma è ormai consolidatamente recuperata. Dà origine a un vino dal colore rubino carico, con un bouquet fruttato e speziato. Il palato riceve sensazioni di calore e complessi ritorni aromatici che si esprimono con buona persistenza. Il tannino e l'acidità sono molto decisi, il che ha indotto molti produttori a praticare un affinamento in legno. Si può anche gustare in versione rosé, intrigante e vellutata.
Tintilia
In una regione piccola e aspra come il Molise, il vitigno autoctono non poteva che essere raro e rustico. Un tempo considerata parente del bovale, oggi la tintilia è ritenuta di origine spagnola (il suo nome allude alla ricchezza di colore), anche se in regione è giustamente celebrata come l'uva del territorio, da tutelare. Poco vigorosa e di basse rese, ha rischiato di venir soppiantata dal montepulciano e altri vitigni, ma è ormai consolidatamente recuperata. Dà origine a un vino dal colore rubino carico, con un bouquet fruttato e speziato. Il palato riceve sensazioni di calore e complessi ritorni aromatici che si esprimono con buona persistenza. Il tannino e l'acidità sono molto decisi, il che ha indotto molti produttori a praticare un affinamento in legno. Si può anche gustare in versione rosé, intrigante e vellutata.