Pallagrello Nero
Descritto probabilmente già da Plinio, il pallagrello nero si sta rivelando una delle uve più apprezzate dell'alto Casertano, in Campania settentrionale. Ed è un ritorno ai fasti settecenteschi di questo vitigno, che, ammirato da Ferdinando IV di Borbone, era collezionato nella Vigna del Ventaglio di San Leucio di Caserta, un esteso vigneto a semicerchio con dieci raggi, destinati alle dieci varietà più prestigiose del Regno delle Due Sicilie. Oggi lo si coltiva e lo si valorizza all'interno della IGT Terre del Volturno: appare un rosso abbastanza intenso, più morbido dell'aglianico già in gioventù ma più strutturato di un piedirosso. Evidenzia frutto e fragranza al naso, talvolta rese più profonde da un po' di affinamento, e, al sorso, dinamismo, sapidità e persistenza. Prende il nome dalla forma tondeggiante degli acini "a palla".
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Vestini Campagnano Pallagrello Nero 2008
Pallagrello Nero
Descritto probabilmente già da Plinio, il pallagrello nero si sta rivelando una delle uve più apprezzate dell'alto Casertano, in Campania settentrionale. Ed è un ritorno ai fasti settecenteschi di questo vitigno, che, ammirato da Ferdinando IV di Borbone, era collezionato nella Vigna del Ventaglio di San Leucio di Caserta, un esteso vigneto a semicerchio con dieci raggi, destinati alle dieci varietà più prestigiose del Regno delle Due Sicilie. Oggi lo si coltiva e lo si valorizza all'interno della IGT Terre del Volturno: appare un rosso abbastanza intenso, più morbido dell'aglianico già in gioventù ma più strutturato di un piedirosso. Evidenzia frutto e fragranza al naso, talvolta rese più profonde da un po' di affinamento, e, al sorso, dinamismo, sapidità e persistenza. Prende il nome dalla forma tondeggiante degli acini "a palla".