Paese di destinazione:
Italia
Lingua
CARRELLO
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Vino di Montefalco DOC

Già nel 1600, nel territorio di Montefalco, era prevista la forca per coloro che rubavano l'uva dai vigneti, e persino per i coltivatori che allevavano male i filari, non garantendo un buon prodotto. Basterebbe questo per suggerire quanto il livello qualitativo dei vini umbri sia radicato nelle tradizioni e nelle coscienze locali. È qui, nel centro del Perugino, tra Foligno, Spoleto e Todi, che si estendono I cinque comuni del Montefalco, dediti alla viticoltura sin dall'Antichità, se si vuole assumere l'Hitriola di Plinio come l'antenata dell'odierno Sagrantino.

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Montefalco DOC

Già nel 1600, nel territorio di Montefalco, era prevista la forca per coloro che rubavano l'uva dai vigneti, e persino per i coltivatori che allevavano male i filari, non garantendo un buon prodotto. Basterebbe questo per suggerire quanto il livello qualitativo dei vini umbri sia radicato nelle tradizioni e nelle coscienze locali. È qui, nel centro del Perugino, tra Foligno, Spoleto e Todi, che si estendono I cinque comuni del Montefalco, dediti alla viticoltura sin dall'Antichità, se si vuole assumere l'Hitriola di Plinio come l'antenata dell'odierno Sagrantino.

Vitigno autoctono ricco di estratto, che beneficia di terreni marnoso-argillosi localmente differenziati, si distingue tipicamente per la tannicità e l'opulenza. Non a caso, il Sagrantino nasce come passito: un passito deciso, tannico, ammandorlato, infinito, che costituisce in assoluto uno dei massimi esempi della tipologia in Italia.

Vinificato secco, il Sagrantino è un vitigno coriaceo e concentrato, intenso e persistente, con note di mora, prugna, spezie, vaniglia, cuoio. Palato elegante, un poco ruvido in gioventù, ma di struttura appagante e complessa fin da subito, il Sagrantino si presta a una buona longevità, che lo vede in piena forma anche dopo vent'anni dalla vendemmia. Lo si affina tradizionalmente in botti grandi per almeno un anno (ma l'affinamento complessivo non può essere inferiore ai tre anni), anche se l'uso della barrique, utile ad arrotondarne le asperità, è ormai diffusa.

Montefalco non è solo terra di Sagrantino. Il Montefalco rosso è, infatti, un grande vino da pasto, che al tipico vitigno autoctono accompagna, in prevalenza, il Sangiovese. Con almeno 18 mesi di affinamento alle spalle, il Montefalco, specie nell'eccellente tipologia Riserva, è un rosso confetturato, con note speziate e di frutta secca, che al palato si distingue per calore e struttura. Ideale, come il Sagrantino e anche di più, a svariati abbinamenti importanti, dalla selvaggina ai formaggi stagionati.

Cantine emblematiche