Vino di Carmignano DOCG

Storicamente imparentati con i reali di Francia, i Medici, granduchi di Toscana, erano soliti ritirarsi in villeggiatura nelle campagne di Prato. Qui, nei dintorni del centro storico di Carmignano, avevano eretto il loro barco reale, in cui tenevano battute di caccia sportiva. E qui, con l'intermediazione dei loro parenti di casa Borbone, avevano impiantato numerosi filari di uve francesi, Cabernet su tutte.

La storia delle uve internazionali in Toscana, dunque, non appartiene solo alla seconda metà del Novecento, ma è radicata nelle vicende più antiche dei casati patrizi della regione. Argillosi e ottimamente esposti, i terreni di Carmignano, definiti regione vitivinicola già nel bando di Cosimo III de' Medici del 1716, costituiscono tuttora il perno di una denominazione vocata ai vitigni internazionali, che prescrive, oltre a una base minima del 50% di Sangiovese, una quota del 10-20% di Cabernet Sauvignon o Franc.

L'anno e mezzo di affinamento minimo in cantina, condotto sempre più spesso in legno, regala vini dall'olfatto complesso e profondo, con note di frutta rossa confetturata, ma anche, più scure, di pepe, liquirizia, sottobosco e terra bagnata. In bocca il Carmignano non è mai muscolare, ma piuttosto sottile e garbato, di buona morbidezza e contenuta tannicità, ma anche di eccellente sapidità e caratteristica freschezza.