Vino di Noto DOC
Alla gara per il vino più antico d'Italia, il Passito di Noto è certamente, insieme a quello di Siracusa, tra i candidati più papabili. La zona del Siracusano in cui questo prodotto è al centro della denominazione Noto, del resto, è una delle più significative a livello nazionale sotto il profilo enogastronomico. Tra i pochissimi comuni della DOC, infatti, compaiono Avola, patria del Nero d'Avola classico e Pachino, terra dei pomodorini conosciuti in tutto il mondo, e poi naturalmente Noto, una delle città barocche più splendide d'Italia.
Noto DOC
Alla gara per il vino più antico d'Italia, il Passito di Noto è certamente, insieme a quello di Siracusa, tra i candidati più papabili. La zona del Siracusano in cui questo prodotto è al centro della denominazione Noto, del resto, è una delle più significative a livello nazionale sotto il profilo enogastronomico. Tra i pochissimi comuni della DOC, infatti, compaiono Avola, patria del Nero d'Avola classico e Pachino, terra dei pomodorini conosciuti in tutto il mondo, e poi naturalmente Noto, una delle città barocche più splendide d'Italia.
Il Moscato bianco che in queste terre viene storicamente allevato è concepito come un passito dolce e fresco, di beva pronta e agile, senza affinamento obbligatorio. Un vino dal colore paglierino o appena dorato, fine e delicato, con note di miele, agrumi, fichi e vaniglia, ideale con i dolci di ricotta e la pasticceria secca.
Il Moscato di Noto, sempre all'insegna dell'agilità, viene anche vinificato secco, ed è un bianco di suadente aromaticità, e anche spumante. Non solo: la denominazione riconosce anche il giusto spazio ai rossi storici della zona, con il Nero d'Avola, naturalmente, sugli scudi, ma anche con un'interessante sperimentazione sui vitigni internazionali.