Vino di Faro DOC
Tra i colli messinesi più vicini alla città, dove, tra Scilla e Cariddi, prosperavano nell'Antichità vini-icona come il Mamertino, oggi la denominazione più significativa è certamente quella di Faro. Qui, dove la viticoltura ha origini fenicie e micenee, il vigneto ha necessitato, nell'ultimo ventennio del Novecento, di una vera e propria ricostruzione strutturale e qualitativa, che ha portato negli anni successivi alla realizzazione di alcune tra le più apprezzate perle enologiche della regione.
Faro DOC
Tra i colli messinesi più vicini alla città, dove, tra Scilla e Cariddi, prosperavano nell'Antichità vini-icona come il Mamertino, oggi la denominazione più significativa è certamente quella di Faro. Qui, dove la viticoltura ha origini fenicie e micenee, il vigneto ha necessitato, nell'ultimo ventennio del Novecento, di una vera e propria ricostruzione strutturale e qualitativa, che ha portato negli anni successivi alla realizzazione di alcune tra le più apprezzate perle enologiche della regione.
I vitigni sono quelli dell'Etna, che qui assumono un carattere più opulento e marittimo: Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio dominano quindi la scena dello Stretto. Solo rossi, dunque, nella DOC Faro, con un affinamento minimo prescritto di un anno, durante il quale il rovere assume un rilievo sempre crescente.
Di un rubino concentrato con frequenti sfumature granate, il Faro è un rosso di razza e carattere, mediterraneo ma sottile ed elegante, ampio al naso, con profumi di frutta matura rossa e scura, sottobosco, confettura, spezie. In bocca è strutturato, ricco, generoso, caldo, avvolgente, con un tannino setoso, morbido e vellutato.
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