Vino di Sardegna
Quella sarda è una delle realtà vitivinicole più affascinanti d'Italia. La varietà delle colture e dei suoli, oltre che dei climi e dei meravigliosi paesaggi, rende quest'isola un patrimonio straordinario anche sotto il profilo enologico. Negli ultimi anni la produzione di vini sardi di qualità è aumentata considerevolmente, diversificandosi in modo eccezionale e offrendo, fra tradizione e innovazione, perle enologiche ormai ricercatissime.
Santadi Vermentino di Sardegna Cala Silente 2023
Sedilesu Cannonau di Sardegna Mamuthone 2022
BIO
Santadi Vermentino di Sardegna Villa Solais 2023
Sella & Mosca Vermentino Cala Reale 2021
Cantina di Mogoro Nuragus di Cagliari Ajò 2020
Argiolas Vermentino di Sardegna Is Argiolas 2021
Capichera Isola dei Nuraghi Carignano Assajé 2016
Cantina di Mogoro Semidano Sup. Puisteris 2017
Cantina di Mogoro Monica di Sardegna Nabui 2016
Contini Vernaccia di Oristano Antico Gregori (0,37 L)
Sardegna
Quella sarda è una delle realtà vitivinicole più affascinanti d'Italia. La varietà delle colture e dei suoli, oltre che dei climi e dei meravigliosi paesaggi, rende quest'isola un patrimonio straordinario anche sotto il profilo enologico. Negli ultimi anni la produzione di vini sardi di qualità è aumentata considerevolmente, diversificandosi in modo eccezionale e offrendo, fra tradizione e innovazione, perle enologiche ormai ricercatissime.
Vini bianchi sardi? La zona settentrionale dell'isola, con il Sassarese e la Gallura, è terra dai suoli calcarei e ferrosi: terra, dunque, da grandi vini minerali, come il Vermentino di Sardegna, che qui assume una profondità e una sapidità uniche, e il Torbato, tipico della stupenda Alghero e ormai riconosciuto fra i più promettenti bianchi italiani, peraltro con uno strepitoso rapporto qualità/prezzo.
La Sardegna centrale è la Sardegna del Cannonau, il grande rosso isolano. Un vino sardo di carattere e territorialità magiche, una grenache che ha fatto innamorare personalità come Gabriele d'Annunzio, e che beneficia dei meravigliosi terreni calcareo-argillosi dell'Ogliastra da Jerzu a Oliena, la zona classica del vitigno, tipicamente coltivata ad alberello. Un vino carico, deciso ma carezzevole, tanto più oggi sovente affinato in legno, e dunque incredibilmente longevo.
Oltre l'Oristanese, terra di grandi vernacce con sentori liquorosi tradizionalmente affinate con velo de flor, si distende il Cagliaritano, con suoli più semplici e poco fertili, che si distingue per la realizzazione di vini immediati, pronti e da aperitivo, dalla straordinaria pulizia e di grande charme, come i bianchi Nasco, interessantissimo anche in versione dolce, e Nuragus e, ma più a Nord, il rosso Cagnulari.
Ma non mancano, in regione, altri grandi rossi da importanti soddisfazioni: il Monica, che rimane comunque fruttato e garbato, e soprattutto il raffinato Carignano, più sottile ed elegante del Cannonau, che per eccellenza regionale è a un'incollatura, e ormai non è da meno nei riconoscimenti internazionali. E' noto in Spagna come Cariñena, a riprova della forte sintonia vitivinicola tra Sardegna e penisola iberica, che si concretizza anche con altre uve, dal Bovale allo stesso Cannonau, disegnando, complice la diffusione del Vermentino in Liguria e Toscana, uno splendido arco di tutta la viticoltura mediterranea, di cui l'isola dei quattro mori rappresenta il centro ideale.