Vino di Valtellina Superiore DOCG
Fra le regioni della viticoltura eroica e di montagna in Italia, la Valtellina occupa certamente il posto d'onore. Il versante esposto a sud dell'alta Valle dell'Adda, ponte naturale tra la Lombardia dei laghi e le Alpi svizzere, è straordinariamente ricco di vigneti, disposti su antichi terrazzamenti costruiti a mano sin dal Cinquecento. Nevi, correnti, escursioni termiche dai 5 ai 35°C, tepori estivi e soprattutto terreni tanto ripidi quanto preziosi, ricchi di sabbia, argilla e limo, donano al vino una struttura, una finezza e una longevità strepitose.
Rainoldi Valtellina Superiore Sassella 2021
Gianatti Giorgio Valtellina Sup. Grumello 2015
Gianatti Giorgio Grumello San Martino 2010
Mamete Prevostini Grumello Garof 2015
Ar.Pe.Pe. Valtellina Superiore Il Pettirosso 2017
Menegola Valtellina Superiore Orante 2011
Rainoldi Valtellina Superiore Grumello 2019
Mamete Prevostini Sassella Marena 2015
Ar.Pe.Pe. Grumello Riserva Buon Consiglio 2013
Mamete Prevostini Sassella San Lorenzo 2016
Valtellina Superiore DOCG
Fra le regioni della viticoltura eroica e di montagna in Italia, la Valtellina occupa certamente il posto d'onore. Il versante esposto a sud dell'alta Valle dell'Adda, ponte naturale tra la Lombardia dei laghi e le Alpi svizzere, è straordinariamente ricco di vigneti, disposti su antichi terrazzamenti costruiti a mano sin dal Cinquecento. Nevi, correnti, escursioni termiche dai 5 ai 35°C, tepori estivi e soprattutto terreni tanto ripidi quanto preziosi, ricchi di sabbia, argilla e limo, donano al vino una struttura, una finezza e una longevità strepitose.
Nelle cinque zone della Valtellina del vino, tutte caratterizzate da una personalità particolare, il nebbiolo locale, probabilmente il più antico al mondo, ha trovato una terra d'elezione, in cui esprimere tutta la sua austera potenza e la sua finezza sorprendente, incorniciata in colori tipicamente tenui e in profumi profondi di schietta montagna: il fine e vellutato Grumello, l'assolato e ricco Inferno, l'austero e grandioso Sassella, tutti affinati per almeno due anni in grandi botti (tre per le Riserve).
E non può mancare il maestoso Sforzato, che costituisce una denominazione a sé stante, prodotto da uve nebbiolo appassite e vinificato secco, custode di una potenza e di una rotondità che il vero appassionato di questi monti e di questo strepitoso vitigno non può non apprezzare. Abbinamenti? Una sostanziosa cena valtellinese con bresaola, pizzoccheri e selvaggina in salmì sarà la base migliore per cominciare a degustare questi monumenti dell'enologia di montagna.
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