Vino di Rosso di Valtellina DOC
Fra le regioni della viticoltura eroica e di montagna in Italia, la Valtellina occupa certamente il posto d'onore. Il versante esposto a sud dell'alta Valle dell'Adda, ponte naturale tra la Lombardia dei laghi e le Alpi svizzere, è straordinariamente ricco di vigneti, disposti su antichi terrazzamenti costruiti a mano sin dal Cinquecento. Nevi, correnti, escursioni termiche dai 5 ai 35°C, tepori estivi e soprattutto terreni tanto ripidi quanto preziosi, ricchi di sabbia, argilla e limo, donano al vino una struttura, una finezza e una longevità strepitose.
Alberto Marsetti Rosso di Valtellina 2017
Mamete Prevostini Rosso di Valtellina S. Rita 2015
Gianatti Giorgio Rosso di Valtellina 2016
Rosso di Valtellina DOC
Fra le regioni della viticoltura eroica e di montagna in Italia, la Valtellina occupa certamente il posto d'onore. Il versante esposto a sud dell'alta Valle dell'Adda, ponte naturale tra la Lombardia dei laghi e le Alpi svizzere, è straordinariamente ricco di vigneti, disposti su antichi terrazzamenti costruiti a mano sin dal Cinquecento. Nevi, correnti, escursioni termiche dai 5 ai 35°C, tepori estivi e soprattutto terreni tanto ripidi quanto preziosi, ricchi di sabbia, argilla e limo, donano al vino una struttura, una finezza e una longevità strepitose.
Le cinque zone della Valtellina del vino, vocate alla produzione di un Rosso "base" che ne costituisce la versione più pronta e fresca, sono tutte caratterizzate da una personalità particolare. Il Nebbiolo locale, probabilmente il più antico al mondo, vi ha trovato infatti una terra d'elezione, in cui esprimere tutta la sua austera potenza e la sua finezza sorprendente, incorniciata in colori tipicamente tenui e in profumi profondi di schietta montagna: il fine e vellutato Grumello, l'assolato e ricco Inferno, l'austero e grandioso Sassella, tutti affinati per almeno due anni in grandi botti (tre per le Riserve).
E non può mancare il maestoso Sforzato, che costituisce una denominazione a sé stante, prodotto da uve Nebbiolo appassite e vinificato secco, custode di una potenza e di una rotondità che il vero appassionato di questi monti e di questo strepitoso vitigno non può non apprezzare. Abbinamenti? Una sostanziosa cena valtellinese con bresaola, pizzoccheri e selvaggina in salmì sarà la base migliore per cominciare a degustare questi monumenti dell'enologia di montagna.