Vino di Lazio
Una celebre canzone popolare romana immortala il vino laziale come il sovrabbondante nettare di cui "s'annavano a sborniasse dai tempi di Noè". E l'immagine di un prodotto rustico e sincero, ma orientato alla quantità più che alla qualità, ha accompagnato il vino di questa regione fin quasi ai giorni nostri. Quasi. Perché da almeno quindici anni a questa parte aziende lungimiranti e attaccate al territorio hanno invertito una tendenza che non rendeva ragione alla storia di uno dei comprensori vitivinicoli più antichi d'Italia, immortalato in affreschi e mosaici dell'Antichità.
Famiglia Cotarella Roscetto Ferentano 2019
Principe Pallavicini Frascati Superiore Poggio Verde 2022
Fontana Candida Frascati Superiore Riserva Luna Mater 2020
Fontana Candida Frascati Superiore Vigneto Santa Teresa 2023
Antonelli Olevano Romano Superiore Tyto 2017
Villa Simone Frascati Superiore Vigneto Filonardi Riserva 2016
Villa Simone Frascati Cannellino 2015 (0,37 L)
Giacobbe Olevano Romano Superiore 2022
Villa Puri Est! Est!! Est!!! Terre de' Puri 2016
Sant'Andrea Terracina Passito Capitolium 2015 (0,5 L)
Falesco Cesanese del Piglio Rospiglioso 2018
Falesco Le Poggere Est! Est!! Est!!! 2019
Lazio
Una celebre canzone popolare romana immortala il vino laziale come il sovrabbondante nettare di cui "s'annavano a sborniasse dai tempi di Noè". E l'immagine di un prodotto rustico e sincero, ma orientato alla quantità più che alla qualità, ha accompagnato il vino di questa regione fin quasi ai giorni nostri. Quasi. Perché da almeno quindici anni a questa parte aziende lungimiranti e attaccate al territorio hanno invertito una tendenza che non rendeva ragione alla storia di uno dei comprensori vitivinicoli più antichi d'Italia, immortalato in affreschi e mosaici dell'Antichità.
Il Frascati, con i suoi splendidi cru vulcanici tra le campagne dell'otium romano, è oggi tra i più grandi bianchi italiani, verticale, minerale, ma anche carezzevole nella bella aromaticità dell'autoctona Malvasia Puntinata. Si segnala soprattutto per le tipologie Superiore, oggi DOCG, e Riserva, che ne esaltano non solo la vocazione all'affinamento, talvolta in legno, ma anche la componente elegantemente aromatica della Malvasia laziale.
E poi il Cesanese. Un tempo ruvido vino da taglio, oggi il grande rosso frusinate eccelle sia nel rustico brio giovanile sia nella profonda complessità che acquisisce negli anni, soprattutto complice, tra Piglio e Olevano Romano, la valorizzazione della tipologia di Affile, più articolata, per le note di frutta confetturata, di spezie e di goudron, rispetto a quella comune.
Come tutte le grandi regioni del vino, anche il Lazio accosta ai grandi comprensori storici una galassia di isole minori altamente qualitative. C'è Cori, con il suo Nero Buono, uva a bacca nera che regala un rosso dritto, rustico, territoriale, al tempo stesso beverino e sofisticato. E Gradoli, sul Lago di Bolsena, con un bellissimo Aleatico sia dolce sia secco, piacevolmente aromatico. Dall'altra parte del lago, Montefiascone, con la splendida e curiosa storia dell'Est! Est!! Est!!!
Più verso il Tirreno, il Circeo e Terracina, terra di uno stupendo e intrigante Moscato autoctono ma anche di bianchi leggeri e pungenti, tutti da scoprire. E infine gli internazionali, che in Lazio i vertici dell'enologia italiana hanno tradotto in vini da cineteca, ormai parte integrante del gotha regionale.