Vino di Fiano di Avellino DOCG
La più significativa e pregiata DOCG campana, conosciuta a livello internazionale per l'eccellenza qualitativa ormai stabile, beneficia in pieno di tutte le migliori caratteristiche pedoclimatiche dell'Irpinia: esposizioni perfette, climi sempre miti, piogge contenute. Situata in una regione mediocollinare, la DOCG insiste su suoli compatti, poveri di sostanza organica ma ricchi di argille, capaci di donare calici al tempo stesso minerali, verticali e strutturati.


Ciro Picariello Fiano di Avellino Ciro 906 2022


Feudi di San Gregorio Fiano di Avellino 2023

Feudi di San Gregorio Fiano Pietracalda 2022


Feudi di San Gregorio Fiano Fraedane 2016




Feudi di San Gregorio Fiano Arianiello 2017

Manimurci Fiano di Avellino Nepente 2018

Feudi di San Gregorio Fiano di Avellino Riserva Campanaro 2021

Vigne Guadagno Fiano d'Avellino 2013



Feudi di San Gregorio Fiano Campo Aperto 2016



Fiano di Avellino DOCG
La più significativa e pregiata DOCG campana, conosciuta a livello internazionale per l'eccellenza qualitativa ormai stabile, beneficia in pieno di tutte le migliori caratteristiche pedoclimatiche dell'Irpinia: esposizioni perfette, climi sempre miti, piogge contenute. Situata in una regione mediocollinare, la DOCG insiste su suoli compatti, poveri di sostanza organica ma ricchi di argille, capaci di donare calici al tempo stesso minerali, verticali e strutturati.
Sono queste, del resto, le tipicità del Fiano, tra i bianchi più significativi dell'intero comparto vitivinicolo italiano; il suo nome deriva dall'antico toponimo “Apianum”, oggi Lapio, considerata la zona classica, e dal fatto che anticamente, per la sua concentrazione, venisse chiamato “vitis apiana”, cioè apprezzata dalle api, che ne erano ghiotte. È, infatti, un vitigno che impone la propria personalità a un terroir già di per sé eletto, avvalendosi di un bagaglio minerale, che spesso ricorda l'idrocarburo, capace di una longevità straordinaria.
Paglierino talvolta dorato, il Fiano di Avellino è appunto, al naso, tanto minerale quanto vegetale, anche se gli anni regalano una decisa progressione delle prime sensazioni. Al sorso è ampio, sontuoso, ricco, ma sempre un po' verde e tagliente, prima di acquisire con il tempo spessore e morbidezza. Non di rado affinato in acciaio e talvolta in legno, il Fiano si rivela versatile anche sotto diverse vesti: di spumante, sfruttandone la caratteristica verticalità, e di passito, magari con attacco di muffe nobili, approfittando della sua naturale concentrazione.