Vino di Aglianico del Vulture DOC
Maestoso vulcano spento da 11000 anni che domina le valli dell'alta Lucania costellate di antichi castelli, il Vulture regala uno dei terroir più interessanti e performanti d'Italia. I vigneti di Aglianico, che arrivano a toccare altitudini montane, si spingono fino ai 600 metri di altitudine e insistono su suoli, oltre che di terre nere vulcaniche, tufacei ricchi di silice e potassio. Il clima è freddo e rigido, e i vigneti, d'inverno, sono ricoperti dalla neve.

Basilisco Aglianico del Vulture Teodosio 2021

Cantine del Notaio Aglianico del Vulture Il Sigillo 2016

Elena Fucci Aglianico del Vulture Titolo 2021
BIO

Musto Carmelitano Aglianico del Vulture 2017
BIO

Paternoster Aglianco del Vulture Synthesi 2016

Michele Laluce Aglianico del Vulture Le Drude 2012
BIO

Musto Carmelitano Maschitano Rosso 2017
BIO


Michele Laluce Aglianico del Vulture S'Adatt 2013
BIO

Paternoster Aglianico del Vulture Rotondo 2015

Musto Carmelitano Vulture Pian del Moro 2011
BIO

Musto Carmelitano Serra del Prete 2017
BIO

Michele Laluce Aglianico del Vulture Zimberno 2013

Re Manfredi Aglianico del Vulture Re Manfredi 2013

Re Manfredi Aglianico del Vulture Serpara 2013

Paternoster Aglianico del Vulture Don Anselmo 2013

Cantine del Notaio Aglianico del Vulture Il Repertorio 2021
Aglianico del Vulture DOC
Maestoso vulcano spento da 11000 anni che domina le valli dell'alta Lucania costellate di antichi castelli, il Vulture regala uno dei terroir più interessanti e performanti d'Italia. I vigneti di Aglianico, che arrivano a toccare altitudini montane, si spingono fino ai 600 metri di altitudine e insistono su suoli, oltre che di terre nere vulcaniche, tufacei ricchi di silice e potassio. Il clima è freddo e rigido, e i vigneti, d'inverno, sono ricoperti dalla neve.
A parte la zona di Venosa, un vero e proprio cru dell'Aglianico del Vulture è rappresentato da Barile. Qui, intorno all'antico Sheshe dei coloni arbereshe, che tuttora costituiscono una comunità albanese radicata da secoli ai piedi del vulcano, sorgono le aziende più rappresentative della denominazione, quasi tutte a guida di viticoltrici giovani, dinamiche ed estremamente competenti.
La collina dello Sheshe, scavata da decine di antichissime cantine che hanno perforato le pareti di roccia vulcanica, è dunque il teatro naturale per la maturazione di grandi vini. Le viti, allevate spesso ad alberello o a capanno secondo le tradizioni locali, ma ormai sovente disposte in moderne spalliere, donano un nettare rubino denso con cenni granati, capace di una complessità ineguagliabile, che gioca in sottile equilibrio tra finezza minerale e pienezza varietale. Dai vigneti più selezionati deriva anche una tipologia Superiore, che recentemente ha acquisito la DOCG.


