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Selezione Club Vinissimus Novembre 2021

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Leggere Trasparenze

I gusti, si sa, sono mutevoli, anche in fatto di vino. Ciò che in un certo momento della nostra vita sembra incontrovertibile, d’un tratto diventa relativo. Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, le opinioni di un noto critico enologico nordamericano iniziarono a circolare e a raccogliere consensi. A incontrare il favore di questa figura influente erano soprattutto i vini intensi, dal colore profondo e dalle marcate note di invecchiamento, quelli che oggi vengono chiamati, con un po’ di ironia, “vini Parker”. I giudizi del critico di Baltimora ebbero una tale risonanza che molte cantine presero a orientare la produzione in funzione delle sue indicazioni. Oltre a collezionare valutazioni eccellenti, si accaparravano così anche uno stuolo di fedelissimi. I vini tanto celebrati da Robert Parker divennero a poco a poco un riferimento, quasi un canone. Quelli dal colore tenue e di media consistenza furono lasciati in disparte e spesso additati da un immeritato ostracismo. Ma, come detto, tutto evolve nel tempo, anche le percezioni più radicate.

Oggi, infatti, sono molto apprezzati vini che ben poco hanno in comune con le etichette osannate dal guru nordamericano. Questo cambio di mentalità non è dovuto a una mancanza di apprezzamento per il lavoro di Robert Parker e per il suo contributo al mondo enologico, ma alla voglia di trovare un vino meno prorompente e più suggestivo, che si lasci scoprire in un sussurro. Alla ribalta sono oggi i vini freschi, versatili e gastronomici, vini che non ci fanno girare la testa dopo un paio di bicchieri. La Borgogna ha aperto per ultima le porte a questo nuovo stile, nel quale la fine suggestione è l’abito più elegante dell’uva. Molte cantine ne hanno tratto ispirazione. Tornano così i profumi di fiori e le spezie, e si attenua la presenza del legno, mentre l’estrazione più delicata permette alla luce di trapelare viva dal calice. È giunto il momento delle leggere trasparenze.

Scheda tecnica

TipoConfezione
AllergeniContiene solfiti

Il vino

Leggere Trasparenze

I gusti, si sa, sono mutevoli, anche in fatto di vino. Ciò che in un certo momento della nostra vita sembra incontrovertibile, d’un tratto diventa relativo. Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, le opinioni di un noto critico enologico nordamericano iniziarono a circolare e a raccogliere consensi. A incontrare il favore di questa figura influente erano soprattutto i vini intensi, dal colore profondo e dalle marcate note di invecchiamento, quelli che oggi vengono chiamati, con un po’ di ironia, “vini Parker”. I giudizi del critico di Baltimora ebbero una tale risonanza che molte cantine presero a orientare la produzione in funzione delle sue indicazioni. Oltre a collezionare valutazioni eccellenti, si accaparravano così anche uno stuolo di fedelissimi. I vini tanto celebrati da Robert Parker divennero a poco a poco un riferimento, quasi un canone. Quelli dal colore tenue e di media consistenza furono lasciati in disparte e spesso additati da un immeritato ostracismo. Ma, come detto, tutto evolve nel tempo, anche le percezioni più radicate.

Oggi, infatti, sono molto apprezzati vini che ben poco hanno in comune con le etichette osannate dal guru nordamericano. Questo cambio di mentalità non è dovuto a una mancanza di apprezzamento per il lavoro di Robert Parker e per il suo contributo al mondo enologico, ma alla voglia di trovare un vino meno prorompente e più suggestivo, che si lasci scoprire in un sussurro. Alla ribalta sono oggi i vini freschi, versatili e gastronomici, vini che non ci fanno girare la testa dopo un paio di bicchieri. La Borgogna ha aperto per ultima le porte a questo nuovo stile, nel quale la fine suggestione è l’abito più elegante dell’uva. Molte cantine ne hanno tratto ispirazione. Tornano così i profumi di fiori e le spezie, e si attenua la presenza del legno, mentre l’estrazione più delicata permette alla luce di trapelare viva dal calice. È giunto il momento delle leggere trasparenze.

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