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Tenute Sella
Del fatto che il Nebbiolo sia arrivato in Piemonte non dalle Langhe ma dal Nord della regione, le Tenute Sella rappresentano dal 1671 la dimostrazione più evidente. Nebbiolo di carattere, austero,...
Anno di fondazione | 1671 |
Enologo | Paolo Benassi |
Vigneto proprio: | 17 / ha |
Produzione annuale | 50.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Tenute Sella
Tenute Sella
Del fatto che il Nebbiolo sia arrivato in Piemonte non dalle Langhe ma dal Nord della regione, le Tenute Sella rappresentano dal 1671 la dimostrazione più evidente. Nebbiolo di carattere, austero, tagliente, che i nonni univano ad altre uve locali, su tutte l'eccellente e speziata Vespolina per smussarne gli angoli più spigolosi in gioventù. Una pratica che si è tramandata nei secoli, e che tuttora è testimone dei lunghissimi anni di emozioni e sensazioni che questi vini sanno concedere, non meno coinvolgenti di quelle donate dagli oggi più illustri rossi di Langa.
Lessona costituisce, nel complesso e frammentario territorio del Nord Piemonte, una delle più straordinarie isole qualitative. È qui, infatti, che il Nebbiolo si avvale della perfetta unione fra grandiose esposizioni, che regalano ai filari un clima pressoché mediterraneo, e terreni sabbiosi di origine marina tanto drenanti quanto straordinariamente minerali. Sono questi gli ingredienti naturali per una gamma tutta da scoprire e conservare, aperta ad una longevità che abitualmente raggiunge e supera in gran forma i tre decenni. Verticalità, freschezza, mineralità, tannino deciso caratterizzano gli eccellenti Lessona di Tenute Sella, accomunati dal connubio ottimale fra l'innegabile potenza e la strepitosa eleganza.
Già il Lessona d'annata, concentrato, ricco e incredibilmente affascinante tanto al naso quanto al sorso, sosta per ben due anni in grandi botti di rovere, come da tradizione. Basta questo coronamento per sottolineare la cura maniacale che i Sella riservano ai loro vini, dalla vendemmia ai lunghissimi affinamenti che sono capaci di sopportare. San Sebastiano allo Zoppo è il cru di famiglia, vitato sin dal 1436, derivante da un'unica collina di circa 330 metri esposta a sud-ovest e da ceppi di 75 anni d'età, elegante e profondo come pochi, affinato in botti e tonneaux per tre anni.
Omaggio a Quintino Sella, scienziato e statista dell'Italia unita, è la perla aziendale: un Lessona che affina quanto e più di un Barolo, cioè quattro anni in grandi botti da 25hl, da uve selezionatissime di un solo vigneto. Un vino autorevole, granato intenso, con sentori decisi e ampi di spezie, frutta matura, pompelmo, tabacco, goudron, e in bocca un'esplosione balsamica, fresca, sapida, tannica, infinita.
Non è tutto: fin dalla metà dell'Ottocento l'Azienda possiede alcuni fra i migliori territori a Bramaterra, altro grande epicentro del Nebbiolo del Settentrione piemontese. Qui i terreni, porfidi in prevalenza, e il microclima, più rigido, regalano vini ancora più tesi e verticali, dalle grandissime potenzialità e di eleganza straordinaria. Al naso le ardesie, i piccoli frutti rossi, le spezie si rincorrono fino al sorso, corposo e saporito. È la trama del Bramaterra d'annata e, ancor più, della selezione I Porfidi, tre anni in botte grande per una persistenza interminabile e un'esperienza memorabile.