Fratelli Barale
L’Azienda Agricola Barale affonda le sue radici nel lontano 1870 quando nelle Langhe era da poco comparso il vino Barolo promosso dai Marchesi Falletti e da Camillo Benso, Conte di Cavour. Francesco...
Anno di fondazione | 1870 |
Enologo | Sergio Barale e Stefano Dellapiana |
Vigneto proprio: | 13 / ha |
Produzione annuale | 80.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Fratelli Barale
Fratelli Barale Barbera d'Alba Superiore Castlé 2019
BIO
Fratelli Barale
L’Azienda Agricola Barale affonda le sue radici nel lontano 1870 quando nelle Langhe era da poco comparso il vino Barolo promosso dai Marchesi Falletti e da Camillo Benso, Conte di Cavour. Francesco Barale, bisnonno dell’attuale proprietario, fu tra i pionieri della produzione di questo fortunato vino. Oggi sono Sergio Barale e le figlie Eleonora e Gloria a raccogliere la secolare esperienza di famiglia.
La famiglia ha convertito la totalità dell’azienda alla coltivazione biologica. L’inerbimento spontaneo dei filari, la concimazione con letame naturale, il diserbo manuale, l’uso esclusivo di prodotti a base di rame e zolfo, sono alcune delle pratiche di gestione dei vigneti adottate per salvaguardare flora e fauna autoctone e mantenere il suolo naturalmente fertile.
In cantina, i processi di vinificazione e affinamento sono volti a produrre vini armonici in cui emergano soprattutto le caratteristiche del vitigno e della zona di origine.
I vigneti sono l’inesauribile fonte della qualità dei vini Barale. Il lungo percorso storico dell’azienda ha portato a selezionare circa 10 ettari cercando l’eccellenza per ciascun vino prodotto. Le ottime posizioni conferiscono una forte identità territoriale ai vini prodotti.
Il Barolo si esprime in modo elegante ed etereo dalla vecchia vigna Castellero nel comune di Barolo, mentre sviluppa maggiore struttura nella zona Bussia a Monforte d’Alba.
Il rispetto del territorio e dei suoi abitanti e la salute del consumatore sono priorità dell’azienda. Tutti i vigneti sono condotti a regime biologico: l’inerbimento spontaneo dei filari, la concimazione con letame naturale, il diserbo manuale, l’installazione di nidi per gli uccelli insettivori e per i chirotteri, sono alcune delle buone pratiche messe in atto per salvaguardare flora e fauna autoctone e mantenere il suolo naturalmente fertile.