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Clementi

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Pietro Clementi si appassionò al vino da ragazzo mentre stava con i suoi nonni nella loro fattoria a Illasi, a est di Verona, durante la seconda guerra mondiale. “A quei tempi i buoi tiravano...

Vino di Clementi

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Clementi

Pietro Clementi si appassionò al vino da ragazzo mentre stava con i suoi nonni nella loro fattoria a Illasi, a est di Verona, durante la seconda guerra mondiale. “A quei tempi i buoi tiravano gli aratri tra le vigne e l’uva veniva raccolta in ceste di vimini”, come ha ricordato. “Tutte le fasi del processo di vinificazione, compresa la pigiatura, venivano eseguite a mano. Il vino era un lavoro artigianale, questo che mi piaceva, ed è il motivo per cui in seguito ho deciso di diventare un produttore”.

Pietro Clementi divenne avvocato, come i suoi nonni, esercitando la professione nella zona di Verona per più di mezzo secolo, dove per un importante periodo è stato anche sindaco di Marano, un comune della Valpolicella Classica. Dopo aver acquisito nel 1969 una propria tenuta in località Gnirega di Valgatara, la sua passione è cresciuta di pari passo con l’ampliamento dei vigneti, oggi si contano 14.5 ettari, e la creazione di una moderna cantina dove lavorano anche i suoi figli, Maria, Aurelio, Maurizio, Giuseppe e Bernardino, e le loro famiglie.

La famiglia Clementi produce una gamma di vini tradizionali che includono Valpolicella Classico e Superiore, Amarone, Ripasso e due versioni di Veneto IGT Rosso, ottenuti dalle varietà classiche Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. Vini esemplari che dialogano perfettamente con piatti della cucina veronese e con un ampio ventaglio di specialità prodotte nelle aree Prealpine, del Lago di Garda e delle valli e pianure lungo il corso del fiume Adige.Particolarmente degno di nota è il Clementi Amarone della Valpolicella Classico, ancora oggi conosciuto come “l’Amarone del sindaco” intorno a Marano.

Un vino di statura imponente e di straordinaria longevità, l’Amarone deriva da uve di prima scelta che vengono selezionate nel corso di almeno due settimane. Dopo essere posti su plateaux di legno, i grappoli vengono lasciati per quattro mesi ad appassire in un ambiente detto fruttaio tenuto costantemente aerato con ventilazione naturale. Dopo la vinificazione l’Amarone viene invecchiato per più di cinque anni in legno e commercializzato dopo minimo sei anni dalla vendemmia.

Questo metodo fedele alla tradizione restituisce un vino dal colore rosso rubino intenso, con un bouquet che suggerisce frutti di bosco maturi, marmellata di prugne e aromi di frutta secca e marasca, a cui si aggiungono spezie come cannella, pepe e noce moscata. Come spiega Maurizio Clementi, il punto di forza dell’Amarone è l’equilibrio tra aromi e sapori avvolgenti e una spiccata eleganza. Attualmente in commercio di trova l’Amarone dell’eccezionale vendemmia 2011.

Maurizio consiglia di stappare la bottiglia almeno tre ore prima e di servire in bicchieri ballon a una temperatura di 16-20°C. Suggerisce di abbinarlo a primi piatti locali come il risotto al sugo di maiale detto tastasal, gli gnocchi di patate al ragù d’anatra o le classiche lasagne alla veronese con radicchio, maiale e Parmigiano. L’Amarone eccelle anche con piatti di carne tradizionali come la pastissada de caval e vari brasati, arrosti e pollame serviti con la polenta.“L’Amarone del Sindaco” brilla di convivialità quando bevuto con gli amici riuniti davanti al camino, anche se non c’è niente di meglio che sorseggiarlo da soli dopo cena come vino da meditazione.

(credit: Burton Anderson @heres.it)