Château Martet

Il monastero del Château Martet fu costruito nel XIII secolo e fu acquisito nel 1991 dagli attuali proprietari, i quali decisero subito di trasformare il frutto dei suoi vigneti in un vino molto nobile, all'altezza delle sue origini. Situato a soli 25 km da Saint-Émilion, in un terreno che già godeva di enorme prestigio in epoca romana grazie alla qualità delle sue vigne, Château Martet abbraccia quasi 25 ettari di vigneti sull'altopiano e le pendici che dominano la Dordogna, a 100 metri sul livello del mare, vicino alla piccola località di Sainte-Foy-la-Grande. La composizione prevalente del suolo è di tipo argilloso-calcarea, anche se i terreni più alti sono di argilla e ghiaia.

Dopo l'acquisto di questo grande patrimonio, i nuovi proprietari dedicarono i due primi anni all'attenta osservazione del vigneto e avviarono un imponente programma di ristrutturazione che si protrasse dal 1993 al 2006. Vennero sradicate alcune varietà che avevano grandi difficoltà a maturare correttamente, e con la vendemmia del 2004 si vinificò per l'ultima volta l'uva cabernet sauvignon, conservando solamente un ettaro di piante molto grandi destinato all'elaborazione del Martet Clairet. Vennero quindi allevate viti basse e con una maggiore densità d'impianto, mentre si conservarono le vecchie parcelle di vigne basse di merlot, che risalgono agli anni '60 del '900, per mantenere un perfetto equilibrio tra viti giovani e vecchie.

Attualmente i vini vengono vinificati dai grandi enologi e artisti Louis Mitjavile e Christian Chaumet. Grazie a loro e alle vecchie vigne di merlot, autentica varietà regina della cantina, in una degustazione alla cieca per la Guide Poussart, il Château Martet Réserve de le Famille St Foy 2008 ha superato alcune autentiche icone del vino bordolese come Lafite Rothschild, Petrus, Mouton Rothschild o Haut-Brion.