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Marchesi de' Frescobaldi
Sette secoli e trenta generazioni di eccellenza nel vino toscano: è questa la carta d’identità dei Marchesi de’ Frescobaldi. Un impero del vino italiano, che con le recenti...
Anno di fondazione | 1300 |
Enologo | Nicolò d'Afflitto |
Vigneto proprio: | 923 / ha |
Produzione annuale | 7.500.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Marchesi de' Frescobaldi
Frescobaldi Tenuta Castiglioni Toscana Rosso 2020
Castelgiocondo Brunello di Montalcino 2019
Tenuta Perano Chianti Classico Riserva 2017
Tenuta Perano Chianti Classico 2019
Castelgiocondo Brunello Ris. Ripe al Convento 2015
Tenuta Ammiraglia Cabernet Terre More 2019
Castello Pomino Pomino Vin Santo 2011 (0,37 L)
Castello Pomino Pomino Riserva Benefizio 2020
Nipozzano Chianti Rufina Riserva 150 Anni 2014
Frescobaldi Tenuta Castiglioni Giramonte 2017
Castelgiocondo Campo ai Sassi 2019
Frescobaldi Costa Toscana Bianco di Gorgona 2020
Marchesi de' Frescobaldi
Sette secoli e trenta generazioni di eccellenza nel vino toscano: è questa la carta d’identità dei Marchesi de’ Frescobaldi. Un impero del vino italiano, che con le recenti acquisizioni supera i 6000000 di bottiglie prodotte all’anno e i 1200 ettari vitati. Nonostante questi grandi numeri, ai Frescobaldi va tuttora riconosciuta un’identità territorialità molto forte, che si traduce in vini espressi ai massimi livelli in ogni territorio.
Frescobaldi incarna l’essenza della Toscana, la sua straordinaria vocazione per la viticoltura e la diversità dei suoi territori. L’unicità di Frescobaldi nasce proprio dalla rappresentazione di questa diversità dalle sue tenute e da vini che esprimono un caleidoscopio di aromi e sensazioni. Dietro ogni vino Frescobaldi si sente forte il cuore delle persone, agronomi ed enologi che vivono la vigna e il terroir per coglierne ogni dettaglio.
La loro arte richiede la regola ferrea del rispetto. Il rispetto della tradizione guida le numerose tenute dei Marchesi anche quando scelgono soluzioni innovative. Il rispetto della Toscana, che i Frescobaldi considerano una terra vivente, è un valore da coltivare nell’equilibrio e nell’armonia. Il rispetto di ogni singolo terroir, grazie a una combinazione unica di suoli, altitudini e microclimi, regala vini con una personalità propria e irripetibile.
L’archivio dei Frescobaldi contiene un tesoro di informazioni che risalgono al Trecento e raccontano di scambi commerciali tra i Marchesi e tutte le corti europee, nonché con le botteghe di artisti del livello di Brunelleschi e Donatello. La prima tenuta, Castiglioni in Val di Pesa, è ancor oggi di proprietà della famiglia, e lì si attestano le prime attività del casato in Toscana verso l’anno 1000. Ai Marchesi si devono anche le prime introduzioni di vitigni internazionali in regione, nel 1855, con i primi impianti di merlot, cabernet sauvignon, pinot nero e chardonnay. Oggi i Marchesi de’ Frescobaldi rappresentano una delle punte di diamante del vino italiano nel mondo, con una struttura ricettiva modernissima, tenute e cantine all’avanguardia, principi solidamente votati all’ecosostenibilità.
Tenuta Castiglioni
Proprietà di famiglia già dall’XI secolo, Castiglioni è il centro d’origine della produzione viticola dei Frescobaldi, che ne testimonia le gesta fin dal 1300. La tenuta si estende lungo l’antica Via di Castiglioni, costruita dai romani per unire il nord della Toscana con Roma. La zona era famosa già a quei tempi per l’alta qualità dei raccolti agricoli e fu per secoli al centro di intensi traffici e luogo prescelto per la costruzione di lussuose ville romane. Lo stemma nobiliare della famiglia Frescobaldi, con la corona, lo scudo e i tre rocchi, è rappresentato anche come simbolo di Castiglioni, per ricordare i 700 anni di storia vitivinicola, iniziati proprio in questa tenuta.
Nella zona di Montespertoli, la tenuta si contraddistingue per i variegati terreni con formazioni sassose e argillose, ideali per la viticoltura. La ricchezza del tempo e dei suoli è espressa nella struttura dei vini, grazie alla simbiosi tra freschi terreni, clima mite e le brezze pomeridiane del Mar Tirreno, che è relativamente vicino. I vini sono il Giramonte, un supertuscan ricco, setoso e persistente a base di merlot e sangiovese, il Tenuta Frescobaldi, un altro blend “bordolese” speziato e corposo ma più immediato, e il Chianti Castiglioni, croccante e dinamico alla beva.
Castelgiocondo
Il borgo di Castelgiocondo domina dall’alto la storica tenuta dei Frescobaldi a Montalcino, un’antica roccaforte costruita nel 1100 a difesa della via che dal mare portava a Siena. La proprietà è una delle prime quattro da cui iniziò, nel 1800, la produzione del Brunello di Montalcino e l’importanza storica è testimoniata dalla figura del cavaliere riportato sulle etichette dei vini di Castelgiocondo, ripreso da un celebre affresco del pittore senese Simone Martini. L’artista dipinse Guidoriccio da Fogliano, comandante delle truppe di Siena, che condusse l’attacco al castello di Montemassi. Una coincidenza storica che vedeva, contemporaneamente alle gesta del cavaliere, i Frescobaldi iniziare la loro secolare avventura nel mondo del vino.
Dominato dall’antica torre e dal piccolo borgo medievale. A sud-ovest di Montalcino, la Tenuta Castelgiocondo si trova a una altitudine di circa 300 metri, un terroir ideale per la produzione di sangiovese. Situata, come si diceva, sul versante sud-ovest della collina ilcinese, la tenuta si trova a pochi chilometri da Castelnuovo dell’Abate e dalla suggestiva abbazia romanica di Sant’Antimo.
I vini sono tra i più conosciuti ed iconici nel comprensorio di Montalcino. C’è un Brunello che risulta ogni anno un campione in rapporto qualità/prezzo, con prezzi eccezionali e riconoscimenti ai massimi: un Brunello di carattere, equilibrato e in giusta armonia fra tradizione e innovazione. Eccelsa la sua riserva, Ripe al Convento, un rosso classico e di straordinaria longevità. Intenso, corposo e persistente il Lamaione, un merlot targato Montalcino che fa apprezzare questo terroir tipico ma in chiave internazionale.
Tenuta Perano
La Tenuta Perano è il fiore all’occhiello delle proprietà dei Frescobaldi in Chianti Classico. Si trova a Gaiole, comune tra i più vocati del comprensorio, dove le viti di sangiovese lottano all’altitudine limite di 500 metri s.l.m. e donano frutti, a maturazione tipicamente lenta, ricchissimi di acidi e minerali. Esposizioni e pendenze regalano vini dai profumi fruttati intensi, con grande struttura tannica ma permeata da una elegante vibrazione.
I vigneti, che insistono su suoli ricchi di pietre, prefigurano calici di grande verticalità, dunque, complice il clima di alta collina. Affinato con maestria in parte in legno e infine in bottiglia, il Chianti Classico rappresenta la quintessenza della filosofia produttiva dei Frescobaldi, dallo stile pulito e nitido, e al tempo stesso del territorio.
Per gli amanti dell’eleganza senza tempo del sangiovese, con un tocco di affinamento in più che ne nobilita il tannino in direzione aristocratica, c’è il Chianti Classico Riserva, di ottimo corpo e straordinaria eleganza. Senza compromessi qualitativi il gran selezione Rialzi: un Chianti Classico completo, maturo, sfaccettato, da monovigneto e che riposa ben 24 mesi in barrique.
Castello Nipozzano
Antichissima roccaforte a difesa di Firenze fin dall’Anno Mille, il Castello di Nipozzano è la proprietà più celebre e storica della famiglia Frescobaldi. Per la tradizione popolare Nipozzano significa “senza pozzo”, a testimoniare che la zona era povera d’acqua, circostanza ideale per la coltivazione della vite. Le prime testimonianze sulla qualità del vino di Nipozzano risalgono al Rinascimento, quando anche i grandi artisti come Donatello e Michelozzo Michelozzi erano soliti acquistare questo vino.
Una particolarità unica del territorio si deve alla lungimiranza di un illuminato antenato dei Frescobaldi che nel 1855 investì 1000 fiorini d’argento per iniziare a coltivare varietà allora sconosciute in Toscana, come il cabernet sauvignon, il merlot, il cabernet franc e il petit verdot: dopo oltre un secolo, la cura di queste magnifiche vigne consentì la produzione del grande vino della tenuta, il Mormoreto.
Il Castello Nipozzano, eretto nell’anno 1000, si trova nel cuore del prestigioso territorio del Chianti Rufina, proprio sul versante montuoso che si affaccia sulla valle del fiume Arno. È proprio un Chianti Rufina, il Nipozzano Riserva, il vino più conosciuto della tenuta: un simbolo del vino toscano prodotto con una prevalenza di sangiovese affinato in barrique. Due anni di barrique, il cru Mormoreto è un blend in stile bordolese di cabernet e petit verdot: il vino più emblematico per opulenza e longevità. Montesodi è invece il cru del Rufina, un immenso e sontuoso sangiovese che riposa 15 mesi in botte grande come da tradizione, così come, ma per due anni, il Vecchie Viti, che è la superselezione del Rufina Riserva.
Castello Pomino
La Tenuta di Pomino risale al 1500, anno di costruzione dell'omonimo Castello e fin dall'inizio si distingue per l'eccellenza del luogo in cui sorge. Ne è testimonianza la vicenda del 1716, quando il granduca Cosimo III de' Medici individua i quattro territori più vocati della Toscana per produrre Vini di Qualità: nel bando, considerato il precursore delle moderne DOC, il territorio di Pomino è elencato accanto al Chianti, al Carmignano e al Val d'Arno di Sopra.
Il Castello di Pomino si trova sull'Appennino a est di Firenze, incastonato in un paesaggio affascinante ricco di abeti e castagni. I suoi vigneti sono collocati alle maggiori altitudini in Toscana, fin oltre i 700 metri e beneficiano di un microclima fresco e ventilato. Qui nel 1855 furono introdotte varietà allora inusuali come chardonnay e pinot nero, che dopo oltre un secolo e mezzo, hanno trovato un habitat ideale e permettono di produrre vini di straordinaria eleganza, finezza e mineralità. Nel 1983 ai vini di Pomino è stata concessa la Denominazione di Origine Controllata.
La gamma è ampia e diversificata, e lavora fra tradizione e modernità. C’è anzitutto il Benefizio, che un sontuoso chardonnay proveniente da un vigneto a 700 metri di altitudine, che è stato, nel 1973, il primo bianco italiano vinificato e affinato in legno, nello specifico barrique nuove per il 50%. Raffinato ed elegante, il Pomino è uno chardonnay con un saldo di pinot bianco, sempre da vigneti che superano i 700 metri di altitudine, maturato parzialmente in legno. A conferma della vocazione internazionale del Castello, c’è anche uno straordinario pinot nero, fine e fruttato, varietà che qui si coltiva da metà Ottocento. Tipico il Vin Santo, che riposa almeno sette anni in caratelli di legno, come da tradizione. Tutti da scoprire gli spumanti millesimati metodo classico: il Leonia, chardonnay e pinot nero parzialmente affinati in legno e poi sui lieviti per 32 mesi, e il Leonia Rosé, solo pinot nero con ben tre anni di sosta sui lieviti alle spalle.
Tenuta Ammiraglia
La costiera toscana meridionale, in bassa Maremma, è uno dei gioielli del mare italiano. Ma qui, a pochi chilometri dall'Argentario, si estende anche una delle zone più interessanti del vino regionale. E, infatti, i Marchesi de' Frescobaldi hanno deciso di insediarvi una splendida tenuta, dove si vive a 360° la bellezza di questo territorio marittimo: la Tenuta Ammiraglia.
Una cantina d'autore, vero gioiello di design e funzionalità, circondata da splendidi vigneti che scendono fin quasi al Tirreno. Il verde e l'azzurro, che dominano questo angolo di Maremma, possono dirsi i colori simbolo della tenuta, dove profumi e sapori si uniscono in una classe inconfondibile.
Concepiti per reinterpretare la Toscana in una prospettiva più leggera e spensierata, i vini della Tenuta Ammiraglia valorizzano il meglio della costa tirrenica. C'è un vermentino, Massovivo, di incredibile ricchezza olfattiva, con note di frutta candita e magici sbuffi minerali. Per gli amanti dei sapori decisi, c'è il Terre More, un blend bordolese a base cabernet che unisce eleganza e gusto moderno. Ma forse il capolavoro, in zona, è il rosato, con lo splendido Alìe, che appaga con la sua sottile eleganza, una classe espressa in un quadro di salinità e mineralità che evocano naturalmente l'estate, il gioco, la spensieratezza. La gamma si completa con Pietraregia, il Morellino di Scansano targato Frescobaldi, e con un intrigante rosato superiore, l’Aurea, un cru di syrah e vermentino vinificato in tonneau parzialmente nuovo.
Progetto Gorgona
Intorno ad un piccolo vigneto sull’isola di Gorgona, arcipelago toscano, nel cuore di un anfiteatro da cui si domina il mare, inizia il progetto il cui obiettivo è permettere ai detenuti ancora presenti sull’isola-carcere di fare un’esperienza concreta e attiva nel campo della viticoltura, con la collaborazione e la supervisione degli agronomi e degli enologi Frescobaldi.
Gorgona Rosso vede la luce con la vendemmia 2015, da alcuni filari di sangiovese e vermentino nero, coltivati in agricoltura biologica ed affinati poi in orcio in terracotta. Oggi il vigneto ha un’estensione di due ettari, di cui uno iniziale ed un secondo impiantato nel 2015. Da questo vigneto di vermentino e ansonica nasce il Gorgona Bianco, frutto dell’unicità del luogo, del lavoro dell’uomo e simbolo di speranza e libertà. Gli introiti della commercializzazione di questi esclusivi vini isolani vengono devoluti dai Marchesi de’ Frescobaldi in progetti benefici.