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Castello di Bolgheri
Le origini del Castello di Bolgheri risalgono al 1500, quando la proprietà era della famiglia dei Conti della Gheradesca. La costruzione medievale, in seguito ereditata per successione dai Conti...
Anno di fondazione | 1986 |
Enologo | Alessandro Dondi |
Vigneto proprio: | 50 / ha |
Produzione annuale | 80.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Castello di Bolgheri
Castello di Bolgheri Bolgheri Rosso Varvàra 2022
Castello di Bolgheri
Le origini del Castello di Bolgheri risalgono al 1500, quando la proprietà era della famiglia dei Conti della Gheradesca. La costruzione medievale, in seguito ereditata per successione dai Conti Zileri Dal Verme, si erge nel comune di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, così denominato in onore del celebre poeta. È proprio adiacente ad entrambi i lati del famoso viale dei cipressi, citato nei versi di Davanti a San Guido, che si estendono i 130 ettari di proprietà, di cui 50 vitati. L’azienda, dunque, rappresenta un tassello fondamentale per la storia e lo sviluppo della denominazione più significativa della nuova Toscana del vino, tanto che una visita al Castello, accompagnati dall’enologo Alessandro Dondi, rappresenta un momento di approfondimento imprescindibile sul territorio.
A partire dal 1997 i vigneti sono stati impiantati con le varietà internazionali previste dal disciplinare della DOC Bolgheri (cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, syrah e petit verdot). I vigneti della cantina Castello di Bolgheri si trovano nei pressi dell’omonimo borgo, con esposizione sud-ovest ed i filari perpendicolari al mare beneficiano della ventilazione pomeridiana durante le calde giornate estive. I suoli sono quelli tipici della zona: nella parte più collinare sono argillosi e sassosi, mentre verso la costa diventano più sabbiosi. Ogni parcella è coltivata e poi vinificata nel pieno rispetto della sua microtipicità, poiché i terreni, prevalentemente sabbiosi-argillosi ricchi di scheletro sassoso, danno vini con tannini fini e vellutati, acidità contenuta e grande complessità aromatica.
La cantina, ricchissima di vasche, botti e recipienti, parla da sé: racconta del chiaro orientamento di Alessandro per la sperimentazione, instancabile e totalizzante. A partire dalla vigna, dove in vendemmia si selezionano, in terra di Sassicaia proprio come a Bordeaux, soltanto i grappoli degni della vinificazione, destinando gli altri alla produzione dei vini minori della gamma. Un processo di selezione strenuo e certosino, che va a tutto vantaggio del primo vino del Castello, l’omonimo Bolgheri Castello di Bolgheri Superiore, che sosta un anno e mezzo in tonneau e poi un anno ancora in vetro. Un rosso denso e succoso ma preciso, dal tannino fitto e di sicura longevità. Fragrante e fruttato il Varvàra: il secondo vino esprime agilità di sorso e grande tensione territoriale, con straordinaria eleganza aromatica.