Paese di destinazione:
Italia
Lingua
CARRELLO
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Barone Pizzini

Come attestato dallo studioso e divulgatore di Mozart, Rudolf Angermuller, tra i diversi viaggi che Mozart fece con il padre tra il 1769 e il 1772, è testimoniata anche la visita a Rovereto presso...

Anno di fondazione1870
EnologoLeonardo Valenti
Vigneto proprio:55 / ha
Produzione annuale290.000 bottiglie
Paese
Regioni
Uve

Vino di Barone Pizzini

9 prodotti

29,90

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Barone Pizzini

Come attestato dallo studioso e divulgatore di Mozart, Rudolf Angermuller, tra i diversi viaggi che Mozart fece con il padre tra il 1769 e il 1772, è testimoniata anche la visita a Rovereto presso il Barone Pizzini , il cui salotto era spesso frequentato da importanti personaggi del mondo intellettuale dell’epoca. La Franciacorta aveva già una tradizione vitivinicola consolidata. Il Catasto Napoleonico, datato al 1809, certifica l’esistenza di quasi 1000 ettari vitati e 9940 ettari di arativo vitato: superiori alle necessità degli abitanti del territorio, quindi destinati alla vendita.

Nel 1870 i fratelli Enrico e Bernardino fondano l’Amministrazione Agricola Pizzini e si distinguono subito come agricoltori illuminati. Il barone Edoardo era un ufficiale di Cavalleria vice comandante della famosa Scuola di Pinerolo, tuttora corpo scelto e speciale dell’arma di fanteria. Nel 1927 il Barone Edoardo Pizzini Piomarta promuove un impianto per il gioco del golf nella sua proprietà, tra i primi in Italia.

Nel 1967 Giulio Pizzini Piomarta affianca il padre nella gestione dell’azienda di famiglia e nel 1971 produce la sua prima bottiglia di Franciacorta Barone Pizzini. Nel 1998 la cantina avvia l’esperienza della viticoltura biologica, per ottenere un vino con un forte legame con la propria terra, unico e irriproducibile altrove. Con la vendemmia 2002 nasce il primo Franciacorta Biologico.

Ogni vigneto produce frutti unici, espressione di quella particella. In cantina si valorizza questa differenza attraverso un approccio di rispetto al singolo appezzamento di terreno. In azienda è attivo un impianto fotovoltaico a 55 kWp per la fornitura di 1/3 dell’energia, il resto viene acquistato da fonti rinnovabili; si utilizza inoltre un sistema di recupero di energia dal terreno per mantenere la temperatura costante. E, naturalmente, per la costruzione della cantina si è fatto ricorso a materiali rinnovabili.