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Azienda Agricola Cos
Fondata nel 1980 da Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti, tre amici che hanno voluto ripercorrere quello che un tempo era stata l'attività dei loro antenati, l'Azienda prende il nome...
Anno di fondazione | 1980 |
Vigneto proprio: | 30 / ha |
Produzione annuale | 160.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Azienda Agricola Cos
Cos Aestas Siciliae 2019 (0,37 L)
BIO
Cos Vittoria Rosso delle Fontane 2018
BIO
Cos Cerasuolo di Vittoria Classico 2021
BIO
Azienda Agricola Cos
Fondata nel 1980 da Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti, tre amici che hanno voluto ripercorrere quello che un tempo era stata l'attività dei loro antenati, l'Azienda prende il nome dall’acronimo dei loro cognomi. Artefice di una vera e propria ristrutturazione del Cerasuolo di Vittoria, Cos segue i principi della viticoltura biodinamica per far esprimere al vino la profondità e il carattere dei suoli.
Pionieri e sognatori, dal 1980 i tre fondatori hanno intrapreso la strada della territorialità senza compromessi, adottando strategie enologiche, prima fra tutti la vinificazione in anfora, destinate a far parlare il vino senza alcun filtro. Esposte a nord-sud, le viti dell'Azienda sono disposte a circa 250 metri di altitudine, ed esprimono magicamente questo territorio calcareo e siliceo, argilloso e tufaceo, da cui affiorano reperti fenici, greci e italici che raccontano di una civiltà antica, in evocativa sintonia con gli ulivi, i carrubi, i mandorli che animano i paesaggi lunari di questo lembo di Sicilia.
Rigore e qualità sono i principi che guidano la biodinamica di Cos in direzione dell'eccellenza. Cemento vetrificato e terracotta sono gli strumenti di questa ricerca senza compromessi. Ne deriva un Cerasuolo di Vittoria, fino a un anno in botte grande, che costituisce tutt'oggi, e di annata in annata, un paradigma della denominazione, morbido, profondo, ampio, espressivo. E ne deriva una linea, chiamata Pithos, che ha ricondotto la valorizzazione dei vitigni storici alle più storiche tecniche di vinificazione in terracotta con macerazione sulle bucce.
Fermentazione spontanea e soli lieviti indigeni sono anche gli ingredienti del Nero di Lupo, un grande Nero d'Avola di eccezionale equilibrio, e del Frappato, un perfetto connubio di agilità e profondità sensoriale. Sul fronte bianchista, oltre all'imperioso e unico Zibibbo in Pithos, intrigante e interessante è il Ramì, splendido uvaggio autoctono da solo acciaio, e soprattutto il grandioso Aestas Siciliae, un passito trascinante, fresco, pieno, opulento e ammandorlato, assolato e minerale.