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Italia
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CARRELLO
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Azienda Agricola Cos

Fondata nel 1980 da Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti, tre amici che hanno voluto ripercorrere quello che un tempo era stata l'attività dei loro antenati, l'Azienda prende il nome...

Vino di Azienda Agricola Cos

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Azienda Agricola Cos

Fondata nel 1980 da Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti, tre amici che hanno voluto ripercorrere quello che un tempo era stata l'attività dei loro antenati, l'Azienda prende il nome dall’acronimo dei loro cognomi. Artefice di una vera e propria ristrutturazione del Cerasuolo di Vittoria, Cos segue i principi della viticoltura biodinamica per far esprimere al vino la profondità e il carattere dei suoli.

Pionieri e sognatori, dal 1980 i tre fondatori hanno intrapreso la strada della territorialità senza compromessi, adottando strategie enologiche, prima fra tutti la vinificazione in anfora, destinate a far parlare il vino senza alcun filtro. Esposte a nord-sud, le viti dell'Azienda sono disposte a circa 250 metri di altitudine, ed esprimono magicamente questo territorio calcareo e siliceo, argilloso e tufaceo, da cui affiorano reperti fenici, greci e italici che raccontano di una civiltà antica, in evocativa sintonia con gli ulivi, i carrubi, i mandorli che animano i paesaggi lunari di questo lembo di Sicilia.

Rigore e qualità sono i principi che guidano la biodinamica di Cos in direzione dell'eccellenza. Cemento vetrificato e terracotta sono gli strumenti di questa ricerca senza compromessi. Ne deriva un Cerasuolo di Vittoria, fino a un anno in botte grande, che costituisce tutt'oggi, e di annata in annata, un paradigma della denominazione, morbido, profondo, ampio, espressivo. E ne deriva una linea, chiamata Pithos, che ha ricondotto la valorizzazione dei vitigni storici alle più storiche tecniche di vinificazione in terracotta con macerazione sulle bucce.

Fermentazione spontanea e soli lieviti indigeni sono anche gli ingredienti del Nero di Lupo, un grande Nero d'Avola di eccezionale equilibrio, e del Frappato, un perfetto connubio di agilità e profondità sensoriale. Sul fronte bianchista, oltre all'imperioso e unico Zibibbo in Pithos, intrigante e interessante è il Ramì, splendido uvaggio autoctono da solo acciaio, e soprattutto il grandioso Aestas Siciliae, un passito trascinante, fresco, pieno, opulento e ammandorlato, assolato e minerale.

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