Paese di destinazione:
Italia
Lingua
CARRELLO
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Anna Maria Abbona

Anna Maria Abbona

Anna Maria Abbona è un tutt'uno con Dogliani, il suo terroir d'origine. Qui, in località Moncucco di Farigliano, amena ma impervia, regna il Dolcetto. Anna Maria ci crede fin dagli anni Ottanta, quando...

Anno di fondazione1989
EnologoGiorgio Barbero, Franco Schellino
Vigneto proprio:14 / ha
Produzione annuale80.000 bottiglie
Paese
Regioni
Uve

Vino di Anna Maria Abbona

12 prodotti
Esaurito

12,00

Esaurito

15,60

Esaurito

12,90

Esaurito

9,50

Esaurito

16,40

Esaurito

13,90

Esaurito

42,00

Esaurito

11,50

Esaurito

22,90

Esaurito

16,90

Esaurito

13,55

Esaurito

28,00

Anna Maria Abbona

Anna Maria Abbona è un tutt'uno con Dogliani, il suo terroir d'origine. Qui, in località Moncucco di Farigliano, amena ma impervia, regna il Dolcetto. Anna Maria ci crede fin dagli anni Ottanta, quando non era scontato puntare sul Dolcetto e non sul Nebbiolo. Il progetto si è concretizzato, e ha vinto, non solo perché Anna Maria possiede alcuni dei cru migliori per il Dolcetto doglianese, con viti di oltre settant'anni, ma anche per la scelta di orientare vigneti e cantina alla conduzione biologica.

Azienda Chiocciola per Slow Food, quella di Anna Maria Abbona è una realtà dedicata anima e corpo a un Dolcetto di grande stoffa, che si è ormai da tempo qualificato tra i maggiori rossi piemontesi. Aiuta, certo, il terroir. Fra le denominazioni piemontesi dedicate al Dolcetto, Dogliani è forse quella che dona il prodotto più tipico, completo e sfaccettato. A Dogliani, di fatto in terre di Alta Langa, il Dolcetto è, al tempo stesso, morbido e fragrante, fresco e abbastanza strutturato, sapido ed elegante. I terreni, calcarei e bianchi, su suoli arenaceo-marnosi, regalano tipici calici di veste rubino con sfumature violette, che al naso sprigionano una trama fruttata di mora, lampone, marasca, ma anche note più intense e profonde di sottobosco, liquirizia, tabacco.

I vini. Spicca, ogni annata, il Maioli. Un Dogliani Superiore da vecchie vigne, esposte perfettamente, lungo, intenso, eccezionalmente armonico e capace di un affinamento sorprendente in bottiglia. Fa legno, invece, il San Bernardo, un vero e proprio "barolino" per classe e rotondità. Per gli amanti del Dolcetto nudo e crudo c'è il Sorì dij But, verticale, fragrante, gioviale, tipico.

Uscendo dalla galassia Dolcetto, spicca un Riesling, L'Alman, che per mineralità e longevità è sicuramente al vertice tra i piemontesi. E poi, naturalmente, il Barolo. Un Barolo tradizionale, da botte grande, croccante ma poderoso, tipico di Castiglione Falletto. C'è anche un cru, il Bricco San Pietro, che fa più legno e si esprime con più note terziarie. Sempre riuscita, interessante e divertente, la Nascetta Netta, il bianco autoctono delle Langhe.

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