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Aldo Rainoldi
Agli inizi degli anni Venti la Valtellina si trova in un contesto di povertà caratterizzato da emigrazioni. Come spesso accade in queste situazioni, le necessità della vita ed il desiderio di emergere...
Anno di fondazione | 1925 |
Enologo | Aldo Rainoldi |
Vigneto proprio: | 9.9 / ha |
Produzione annuale | 190.000 bottiglie |
Paese | |
Regioni | |
Uve |
Vino di Aldo Rainoldi
Rainoldi Valtellina Superiore Sassella 2021
Rainoldi Sfursat Fruttaio Ca' Rizzieri 2021
Rainoldi Valtellina Sup. Sassella Riserva 2016
Rainoldi Valtellina Superiore Grumello 2019
Aldo Rainoldi
Agli inizi degli anni Venti la Valtellina si trova in un contesto di povertà caratterizzato da emigrazioni. Come spesso accade in queste situazioni, le necessità della vita ed il desiderio di emergere per sfuggire alle difficoltà portano l’uomo ad animare il proprio spirito di intraprendenza. “Se non getti il cuore oltre l’ostacolo e non lo fai quando ne hai le forze, probabilmente certe cose non le farai mai nella vita!”. Quante volte Aldo Rainoldi ha sentito il nonno, suo omonimo, pronunciare queste parole riferendosi agli inizi della propria carriera di piccolo commerciante valtellinese; in questa breve frase è racchiusa la caparbietà di colui da cui l’avventura della Casa Vinicola Rainoldi ha avuto inizio.
In realtà, le basi che avrebbero poi permesso al nonno Aldo di iniziare quest’esperienza furono gettate alcuni anni prima da suo padre, Giuseppe Rainoldi. Nel 1925 il progetto è molto ambizioso, basti pensare che furono necessari dieci anni per completare quello che, per molto tempo a venire, rimase l’unico stabile della via. Negli stessi anni Aldo affianca il padre Giuseppe nel commercio del vino, trasportandolo in piccoli fusti di castagno in Svizzera ed in tutta la Lombardia. Inizialmente la vendita del prodotto in bottiglia rappresenta solo una piccola quota della produzione, esclusiva di pochi intenditori, ma a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, con la contemporanea indicazione dell’annata sull’etichetta, l’imbottigliamento del vino diventa preponderante.
All’inizio degli anni Sessanta è Giuseppe (Peppino per gli amici), figlio di Aldo, ad assumere le redini dell’Azienda e proprio grazie alla sua vivace intraprendenza si ha una redditizia espansione del mercato, soprattutto estero. Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, est asiatico: Giuseppe intuisce subito che il consumatore di vino è sempre più cosmopolita e cittadino del mondo e che si rende necessario l’ampliamento della gamma di prodotti al fine di soddisfare una domanda sempre più diversificata ed internazionale. I piccoli di casa, Marco e Maria Vittoria, nonostante la tenera età, manifestano già un grande interesse per la cultura del vino, ciò fa ben sperare per il futuro dell’azienda.